giovedì 22 gennaio 2009

Chi è Carlo Alessandro Puri Negri alla guida della Pirelli Re

Carlo Alessandro Puri Negri (Genova, 1952) è un dirigente d'azienda italiano.
È amministratore delegato di
Pirelli RE e vicepresidente di Pirelli, nonché vicepresidente della finanziaria Camfin. Siede nei consigli di amministrazione di

Telecom Italia [aaaaaaahahahahahahah ah ah ah aaarrrrrggggrrrr],

Olimpia,

GPI

e Capitalia.

Estratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Alessandro_Puri_Negri


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Carlo Puri Negri e l'effetto Telecom
Immagine:
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Data: 01/05/2007
Autore: Guglielmo Pelliccioli
Intervista: No
Descrizione:


Marco Tronchetti Provera l’ha detto almeno una mezza dozzina di volte, nell’ultima settimana, dopo l’uscita di scena da Telecom: “ Ora la Pirelli punterà sugli immobili”. Più che un’idea, quella dell'ex n.1 di Telecom, è un progetto preciso che, a nostro parere, può riservare qualche sorpresa.

Vediamo perchè.

Innanzitutto l’affermazione di Tronchetti è un esplicito complimento a Carlo Puri Negri che, in poco più un decennio, ha saputo trasformare una piccola società della galassia Pirelli, come la Vitruvio, formata da quattro persone ( Carlo Bianco, Emilio Biffi, Giovanni Nassi e lo stesso Puri) in una delle prime aziende del real estate europeo portando, come dote di partenza, il patrimonio di alcuni immobili intorno alla sede Pirelli di via Negri a Milano e il progetto di sviluppo della Bicocca. Ma, ad essere realisti, nelle parole di Tronchetti non si può non leggere anche un segno di compiacimento verso quel Carlo Puri che, quindici anni prima, gli aveva dato un formidabile sostegno facendo confluire nella sua holding Gpi le quote possedute in Pirelli ed ereditate dalla mamma Margherita, cugina diretta di Leopoldo Pirelli. Di quel sodalizio, all’inizio Tronchetti Provera, aveva assunto il ruolo di indiscusso timoniere e guida, mentre Puri Negri entrava nel gruppo dalla porta di servizio per imparare il mestiere dell’imprenditore partendo dal settore che più lo affascinava ma che per il gruppo comportava meno rischi, viste le ridotte dimensioni del business del mattone di quei fine anni ‘80. L’allievo si era messo giudiziosamente a studiare e a far pratica d’officina, lavorando tanto e mettendoci tutta la buona volontà possibile per mettersi in buona luce di fronte al maestro-amico e alla community finanziaria, invero alquanto scettica di fronte all'ultimo rampollo Pirelli, ramo Negri. Anni che comunque sono serviti a Puri per farsi una solida esperienza, per allargare il giro delle conoscenze che contano, per saldare importanti rapporti internazionali, per cominciare a ritagliarsi un ruolo di manager di successo.

Un impegno portato avanti con dedizione e indubbio successo, al punto che ora i giochi potrebbero cambiare radicalmente. Non pochi commentatori, infatti, dietro le affermazioni di Tronchetti vedono una sorta di investitura dell’amico Carlo ad incarichi di più importante livello. Chi ha buona memoria non ha certo dimenticato come l’avvento di Tronchetti, a capo di Pirelli, maturò come conseguenza al tracollo finanziario cui andò incontro la società, allora guidata da Leopoldo Pirelli, nel tentativo di conquistare la rivale tedesca Continental. Correva l’anno 1991 e così nasceva l’astro Marco Tronchetti Provera che, subito, qualchuno pensò di candidare al trono di successore carismatico dell’Avvocato.

Oggi, a distanza di 16 anni, il destino sembra ripresentare di nuovo il conto in casa Pirelli sotto le spoglie di un altro affare abortito con dolore: Telecom appunto!

Le confessioni amare rilasciate in questi giorni da Tronchetti, ‘vittima’, a suo dire, di una certa classe politica e di un ben definito potere bancario, non possono certo far dimenticare il costo che per Pirelli ( e i suoi azionisti) ha avuto l’avventura Telecom. Al tempo stesso, non è fuori luogo pensare come oggi gli spazi 'istituzionali' dove muoversi per Tronchetti si siano di molto ristretti; senza contare poi del pericolo incombente, di tipo giudiziario, che rischia di coinvolgerlo in merito allo scandalo delle intercettazioni Telecom.

Vi sono dunque ragionevoli motivi per pensare che il futuro di Puri Negri non sia circosritto ai soli orizzonti di Pirelli Real Estate ma che possa aspandersi fino a raccogliere l’eredità di Tronchetti Provera. Del resto nessuno come Puri Negri può oggi considerarsi legittimamente l’erede di casa Pirelli sia per sostanza azionaria che per discendenza familiare. Comunque, anche senza far correre troppo la fantasia verso scenari da saga familiare, è chiaro che il real estate appare destinato ad assumere una valenza sempre più importante nel core business del gruppo Pirelli. Vuoi perché oramai gli asset della società capofila della Bicocca si sono ridotti alle sole componenti mattoni e pneumatici vuoi, soprattutto, perché nessuno come PirelliRe è stata abile ad adottare un modello di business così originale e strategico nel mercato immobiliare. Basti pensare ai diversi fronti di attività che ha aperto in questi anni: dai fondi immobiliari ai non performing loans, dallo sviluppo all’agency alla rete di franchising, dalle gestioni patrimoniali al project management. Un disegno strategico che copre tutte le aree in cui si articola il variegato sistema immobiliare e che PirelliRe si appresta ad esportare dall’Italia per applicarlo al resto d’Europa.

Puri Negri è l’architetto che, con pazienza e tenacia, ha costruito questa macchina da guerra; si è mosso con grande determinazione cogliendo le opportunità di un mercato in piena evoluzione ma anche con indubbia intelligenza senza andare ad intaccare la propria immagine con la politica o con business eccessivamente speculativi. Ha saputo affermare una propria leadership personale, prima ancora che imprenditoriale, mettendo abilmente a frutto quelle doti ‘sceniche’ che, giovanili esperienze di palcoscenico, gli hanno affinato contribuendo a rendere charmant il suo personaggio. Non si è mai sovraesposto mediaticamente al punto che la sua immagine appare, nell'attuale congiuntura, molto più spendibile di quella dello stesso Marco Tronchetti Provera. Nel frattempo Puri ha anche assunto incarichi importanti nei consigli di amministrazione di istituzioni di primo piano come Telecom, Capitalia per non parlare di Pirelli. Insomma pare proprio che il lungo percorso di apprendistato, per l'ex ragazzo scapestrato che lo zio Leopoldo non si fidava a portare in Pirelli nemmeno come stagista, possa ormai definirsi felicemente concluso.


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Il caso Puri Negri
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Data: 26/09/2006
Autore: Guglielmo Pelliccioli
Intervista: No
Descrizione:


Non conosciamo le ragioni che hanno spinto ieri Carlo Puri Negri ad emettere quel comunicato di smentita su suoi presunti interessi personali nell’acquisizione di Unim da parte di Milano Centrale.

Conoscendolo forse meglio di altri, grazie alle numerose frequentazioni professionali, siamo convinti che il doversi difendere come ha fatto ieri gli sia costato moltissimo. Non tanto a livello personale in quanto un manager deve essere pronto a subire attacchi e affronti di qualsiasi genere ma per la società che ha creato e nella quale ha investito ogni energia. Pirelli Real Estate, che piaccia o non piaccia è Carlo Puri Negri. Sua è stata l’idea del modello particolarissimo di business, suoi sono stati i contatti iniziali con banche d’affari come Morgan Stanley che non si sarebbero mai sognate di investire in Italia, suo il merito di aver dato una scossa al sistema immobiliare italiano modernizzandolo e rifondandolo. Diciamolo francamente: senza la Pirelli il mondo immobiliare italiano sarebbe ancora fermo a dieci anni fa, cioè al tempo delle alabarde e delle durlindane. Siamo d’accordo che questo ruolo non gli dia nessun diritto di sentirsi al di sopra di ogni sospetto come del resto non lo è per nessuno di noi, giornalisti compresi. Però ci sembra di intuire nelle affermazioni di Puri Negri un’amarezza che va oltre la propria persona e, se possibile, oltre la reale consistenza delle accuse che gli sono state rivolte. E’ l’amarezza di chi ha realizzato un progetto imprenditoriale che alla fine ha coinvolto una moltitudine di partner e ha moltiplicato i suoi effetti in mille direzioni e che ora vede messe in pericolo nel modo più subdolo. Non per una crisi di mercato o di valori aziendali ma per degli attacchi personali che si propongono di colpire oltre al manager anche l’impresa.

Qualcuno ha detto, proprio a proposito di Telecom guarda caso anche lei nell’occhio del ciclone, che bisogna distinguere i manager dall’azienda. E’ vero però non dimentichiamo mai che le imprese le fanno i manager e se un’impresa è sana e produce lavoro e ricchezza non è per opera di una legge o di un’alchimia politica o tantomeno finanziaria. Dietro ci sono degli uomini che hanno saputo valorizzarla, che ci hanno creduto, che vi hanno investito risorse ed energie con grande coraggio e determinazione. Prima di buttare a mare questo lavoro e questi frutti, magari per uno scoop giornalistico su commissione, bisognerebbe riflettere bene. Ripetiamo nessuno è intoccabile ma lasciamo fuori dai giochi della politica le imprese e quanti ci lavorano. Il nostro paese ha così tanto bisogno di risollevarsi e crescere che ogni azione che ne mini la credibilità deve essere ben ponderata e assunta con la consapevolezza di prendersi una grande responsabilità.

Il vento che si sta alzando sul settore industriale, e immobiliare in particolare, non è dei migliori. I bagliori del luglio scorso forse erano solo le avvisaglie di un temporale ben più fragoroso. Speriamo sia solo un’impressione ma, a costo di sembrare monotoni, mai come ora il sistema immobiliare deve stare unito e coeso. Guai a distrarsi!

quotidianoimmobiliare.it



Già! GUAI A DISTRARSI! ... A CHI LO DICI!!!
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Puri Negri, l' uomo che inventò un nuovo modello di business

Repubblica — 23 luglio 2007 pagina 35 sezione: FIRENZE

Carlo Puri Negri ha il merito di impersonare un caso che non è così frequente nel mondo dell' industria e della finanza. Quello di un manager che, dopo aver mosso i primi passi nelle più varie direzioni, scopre poi una vocazione precisa, e in essa si dimostra fantasioso e innovativo, e in grado di produrre valore.

Puri Negri, membro a pieno titolo - in un certo senso ancor più di Marco Tronchetti Provera - della famiglia Pirelli, in quanto figlio di Maddalena, aveva certo un 'marchio di fabbrica' in grado di lanciarlo in qualsiasi branca economica avesse voluto. Lui, a un certo punto, verso la fine degli anni Ottanta, ha scelto il comparto immobiliare, allora ben lontano dallo sviluppo anche finanziario che ha raggiunto oggi. Ci si è buttato anima e corpo e in pochi anni ha letteralmente inventato un business, quello di Pirelli Real Estate, molto apprezzato da alcuni analisti: «Ci piace la strategia di Pirelli Re - ha scritto ad esempio Marco Cristofori di Chevreux Italy nell' ultimo report del 26 giugno scorso - poiché tenta costantemente di anticipare i trend del mercato, mentre cerca nuove modalità di creazione di valore».

Nato a Genova nel 1952, sposato con cinque figli, appassionato di vela, Carlo Alessandro Puri Negri ha studiato all' Università di Milano, specializzandosi nei settori della comunicazione e dell' immobiliare. Ma Puri aveva anche il pallino della recitazione e per un po' ha fatto anche l' attore, come ben dimostra un attestato che conserva appeso in una parete dell' ufficio (e del resto ha per moglie l' attrice Clio Goldsmith).

Dal 1975 al 1977 è stato produttore presso la Biennale di Venezia.

Dal 1977 al 1987 ha ricoperto vari incarichi nei gruppi L' Espresso e Mondadori (televisione, marketing e pubblicità).

Nel 1988 è diventato amministratore di Carignano Spa (immobiliare).

La svolta, per Puri, arriva l' anno successivo.

Nel 1989 entra nel gruppo Pirelli come membro del consiglio d' amministrazione di Milano Centrale, l' immobiliare del gruppo che inizialmente (quando ancora si chiamava Vitruvio Spa) doveva occuparsi della sola riqualificazione dell' ex area industriale della Bicocca.

Ma l' appetito vien mangiando e nel

1991, quando Puri assume la carica di amministratore delegato, Milano Centrale ha già l' ambizione di diventare un primario operatore immobiliare.

Dal ' 91 al '98 Milano Centrale cresce acquisendo patrimoni immobiliari. In questo periodo matura l' intenzione di Morgan Stanley di entrare nel mercato italiano diventando partner dell' impresa guidata da Puri Negri.



Il vero salto in avanti arriva nel 1999, quando
Pirelli Re lancia l' Opa sull' Unim,
la società immobiliare appena scorporata dall' Ina.
Si tratta dell' acquisizione di
un portafoglio immenso, del valore di circa 3,5 miliardi di euro,
che diventa di proprietà di Morgan Stanley per la maggior parte,

mentre solo una quota del 25% resta a PIrelli Re. Subito dopo, il brand Milano Centrale si trasforma in Pirelli Re, che verrà quotata in Borsa più avanti, nel 2002.

Matura tuttavia in questa fase il nuovo business model di Pirelli Real Estate, che diventa qualcosa di diverso da una normale property company come Beni Stabili, ad esempio. La società guidata da Puri fonda il suo business soprattutto sui servizi: property, facility e project management per gli immobili under management ma anche per gli immobili di terzi. Questa parte rappresenta oggi il 59 per cento dei ricavi. Un' altra parte importante dei ricavi, il 35 per cento, è rappresentato dalle fees che arrivano dai fondi e dall' asset management.

Come si vede, Pirelli Re è una società che ha 'smaterializzato' gli immobili, e che ha puntato per prima sulla finanza immobiliare.

Il merito di questa originalità del business è di Puri Negri. L' unico modello esistente sul pianeta che si avvicini a quello di Pirelli Re è quello di una società australiana sconosciuta ai più.

Di Puri si dice sia un manager molto aggressivo: sull' acquisizione di immobili, sui prezzi, sulle trattative, la sua presenza è sempre incombente. E gli uomini che sceglie hanno lo stesso piglio, a volte al limite dell' arroganza.

Non scherza nemmeno con i politici: quando, lo scorso anno, il viceministro dell' Economia Vicenzo Visco, insieme al ministro delle Attività Produttive Pierluigi Bersani, tentò di rivoluzionare la tassazione delle società immobiliari, Puri fece la spola varie volte tra Milano e Roma per spiegare le sue ragioni. Convinti da Puri, Visco e Bersani fecero marcia indietro.

Anche con il precedente governo Berlusconi, l' ad di Pirelli Re aveva un ottimo rapporto: era riuscito a farsi approvare la nascita dei fondi ad apporto in conflitto d' interesse. In pratica, Pirelli Re era autorizzata ad apportare a un fondo, gestito dalla propria Sgr, fino al 60 per cento di immobili propri. Secondo alcuni osservatori era decisamente troppo, e forse per pudore Puri ha fatto nascere i primi fondi ad apporto, Tecla e Berenice, non in formale conflitto d' interesse (ma comunque con immobili di Telecom, e per l' occasione la Consob riconobbe alla Pirelli lo status di non controllante ...). Proprio Tecla e Berenice sono stati al centro in queste ultime settimane di una guerra all' ultima Opa.

Per Tecla Puri è riuscito nell' Opa e probabilmente adesso questi immobili saranno inseriti in un una società di diritto straniero. Così Pirelli Re sarà stata in grado di lucrare sulla differenza tra valore di quotazione ed effettivo valore degli immobili sottostanti.



Meno bene è andata su Berenice, dove ormai c' è un'
aspra battaglia fra la cordata
Goldman Sachs-Caltagirone
e Merril Lynch.

Se Berenice andrà alla prima cordata, Pirelli Re potrebbe perdere alcune fees relative all' asset management. Il che sarebbe vissuto da Puri come uno smacco. Si dice che sia tanto attaccato all' andamento del titolo, che in questi ultimi mesi è sceso insieme a tutto il settore immobiliare, da avere sempre gli occhi puntati sullo schermo che ha sulla scrivania, aperto sulle contrattazioni di Borsa. E quando va troppo giù, chiama i suoi uomini per mettere in piedi qualche comunicato sulle nuove acquisizioni o i nuovi progetti. (a.bon.)


ricerca.repubblica.it



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25-09-2008

Epic, la parola a Puri Negri



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17-12-2008

Pirelli RE punta a ridurre i costi focalizzandosi sulle attività core

di Marcella Persola


Pirelli Re crea una nuova struttura organizzativa focalizzata su due macro-aree: Italia e Germania, per valorizzare la qualità degli asset in portafoglio e semplificare i livelli organizzativi. Petrosino e Bottelli alla guida delle due direzioni generali.

In attesa della presentazione a febbraio del nuovo piano industriale triennale, Pirelli RE ha dato vita a una riorganizzazione della struttura societaria con l'obiettivo di razionalizzare la struttura e focalizzarsi sulle due principali aree territoriali di business.La società guidata da Carlo Alessandro Puri Negri ha definito due macro aree territoriali, Italia e Germania, che faranno capo a due diverse direzioni generali, rispettivamente affidate a Rodolfo Petrosino (Italia) e Paolo Bottelli (Germania), che dipenderanno direttamente dal vice presidente esecutivo Carlo A. Puri Negri.L'intento della nuova organizzazione è quella di rispondere in modo efficiente alla crisi del mercato, accelerando il rilancio della società attraverso la focalizzazione sullo sviluppo delle attività core, italiane e internazionali, evidenziando la qualità degli asset in portafoglio e semplificando i livelli organizzativi in modo da ridurre i costi. Inoltre tutte le azioni messe in cmpo da Pirelli RE hanno la finalità di far evolvere il modello di business da un modello espansivo a uno più focalizzato sul consolidamento. Infatti nella nuova organizzazione si concentranno gli asset della società.In linea con tali obiettivi, a Claudio De Conto è stata affidata la responsabilità di supervisione e indirizzo in materia di finanza attribuendogli apposita delega. A De Conto riporterà l’attuale direttore generale finanza & human resources di Pirelli RE, Gerardo Benuzzi. “Crediamo che questa ulteriore razionalizzazione e semplificazione – ha dichiarato Carlo A. Puri Negri - ci permetterà di rendere più efficiente la gestione degli asset in portafoglio, di migliorare i flussi finanziari e di accelerare, anche grazie al supporto e all’esperienza del dott. De Conto, il turnaround che abbiamo avviato".




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06-11-2008

Fondi immobiliari, Tecla cede due immobili a Roma

di Marcella Persola


Tecla fondo Uffici vende 2 immobili a Roma e realizza una plusvalenza di 3,75 milioni. Un risultato che inciderà sui prossimi risultati della divisione uffici di Pirelli Re che nei primi nove mesi dell'anno ha ottenuto dei risultati negativi.

Dopo che il comitato di gestione ha deciso di modificare il mandato di gestione del Fondo Tecla per far sì che le commissioni siano meno incisive sull'operativà, arriva la notizia che il fondo Tecla Uffici ha venduto 2 immobili per un importo complessivo di 12, 45 milioni.


I 2 immobili ad uso terziario situati entrambi a Roma, Via Macinghi Strozzi 36 (superficie complessiva circa 3.063 mq) e Via Fontebuono 80 (superficie complessiva circa 4.467 mq), sono stati ceduti ad un investitore privato italiano e sono attualmente locati, con un reddito annuo complessivo di 729.957 euro (yield del 6,13% sull’O.M.V.).

L'operazione ha consetito di realizzare una plusvalenza lorda pari a 3,75 milioni rispetto al book value (+43,2%) e pari a 550.000 euro rispetto all’open market value (+4,62%). E inciderà sui prossimi risultati della divisione uffici. La divisione uffici della società guidata da Carlo A. Puri Negri ha riportato dei risultati in calo nei primi nove mesi dell'anno. I ricavi infatti sono calati passando da 397,7 milioni ai 340 milioni di euro del 2008. E il risultato operativo comprensivo del risultato da partecipazioni dei primi nove mesi del 2008 è positivo per 35,7 milioni a fronte di un risultato positivo di 96 milioni.



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LEFT: I fondi sul mattone - ENPAM

Gli enti privatizzati non esitano a far cassa a danno degli affittuari.

Il caso dell’Enpam che ha conferito i suoi immobili in un fondo della Pirelli Re.

Mentre il Tribunale di Milano apre un fascicolo per truffa

di Manuele Bonaccorsi


Cosa mette uno contro l’altro un giovane medico precario e un consulente informatico, anch’egli precario? Per quale motivo gli interessi di un dipendente di un’agenzia di viaggio di Roma si scontrano con quelli di un impiegato di banca di Trieste? Perché il diritto alla casa di due pensionati al minimo entra in contrasto col diritto alla pensione di un agente di commercio? Lavoratori contro inquilini. In mezzo c’è la casa, il bene primario che in Italia è diventato un lusso. E i processi di dismissione o valorizzazione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali privatizzati. Che per far cassa non esitano a lucrare sugli inquilini che abitano le case di proprietà dell’ente, con l’aiuto di banche, agenzie immobiliari, fondi speculativi. È uno scontro dal quale rischiano di guadagnarci solo loro. A meno che la magistratura non faccia saltare l’affare.


L’ipotesi è netta: truffa.

È contenuta in un fascicolo negli uffici del Tribunale di Milano, dopo un viaggio di mille chilometri, da Taranto alla metropoli lombarda. Tutto ha origine dall’esposto consegnato da un inquilino al sostituto Procuratore della Repubblica di Taranto Maurizio Carbone, che ha fatto partire le indagini della Guardia di Finanza. Al centro degli accertamenti l’apporto di 19 immobili dell’Enpam, la fondazione che gestisce le pensioni di medici e odontoiatri, nel fondo immobiliare chiuso Diomira, gestito dalla Pirelli real estate sgr. Una società che ha lo scopo di valorizzare il risparmio degli investitori, e in cambio incassa delle provvigioni. Quanto non è possibile saperlo, il fondo è riservato. Ma l’1 o il 2 per cento di un patrimonio dal valore di 148 milioni di euro fanno certo una bella cifra. Alcuni miliardi di vecchie lire.

In mezzo ci sono gli inquilini,

molti dei quali hanno “conquistato” la loro casa dopo aver partecipato a bandi pubblici rivolti a cittadini in condizione di disagio abitativo. Una legge, infatti, obbligava gli enti previdenziali a concedere il 50 per cento delle proprie abitazioni agli sfrattati. Oggi non è più così. E la valorizzazione degli immobili dei fondi pensione entra in contrasto col diritto alla casa degli inquilini. La particolarità è che dietro c’è una fondazione che gestisce contributi previdenziali obbligatori, nel cui statuto è scritto a chiare lettere: «Senza scopo di lucro». Il problema è che non si sa se l’Enpam sia pubblica o privata. Trasformata in fondazione nel 1994, è sottoposta al controllo dei ministeri del Lavoro e del Tesoro che presiedono il collegio sindacale e possono deciderne il commissariamento. Sembrerebbero a tutti gli effetti enti pubblici dotati di autonomia gestionale. Ma una norma del 2004 (Legge n. 243, articolo 1 comma 38) sostiene che la disciplina di favore, applicata nelle dismissioni del patrimonio degli enti previdenziali pubblici, non ha valore per i 16 enti delle professioni (medici, notai, ragionieri, avvocati, etc). Le casse previdenziali privatizzate che vendono in blocco non sono tenute a rispettare il diritto di prelazione e gli sconti sul prezzo di mercato concessi agli inquilini che hanno acquistato durante la fase delle cartolarizzazioni. Secondo questa norma gli enti privatizzati possono gestire gli immobili come meglio credono. E possono vendere e affittare a prezzi di mercato. Dalla solidarietà alla speculazione il passo è breve.

Il fondo Diomira nasce nel 2005.

L’Enpam vi deposita 19 immobili, oltre mille appartamenti di cui 903 già occupati, dal valore di mercato di 209 milioni di euro. L’obiettivo è «massimizzare il risultato netto da ripartire tra i partecipanti», da perseguire «mediante cessione degli immobili apportati e non mediante locazione». In cambio l’ente riceve 148 milioni: 70 milioni in quote del fondo, 78 milioni in denaro. Per racimolare una somma così ingente il fondo chiede un prestito a un pool di banche: la Calyon, la Bipop Carire, la Mcc Spa e poi Banco di Roma e Banco di Sicilia, oggi confluite in Unicredit. Per concedere il denaro le banche chiedono l’accensione di un’ipoteca di 186 milioni sull’intero patrimonio immobiliare. La concessione di un mutuo su una casa già ipotecata è una procedura molto complessa. Gli inquilini che decideranno di acquistare saranno costretti a rivolgersi alle stesse banche che hanno concesso il prestito al fondo. Secondo Daniela Pibiri, avvocato del foro di Palermo, che ha trascinato Pirelli Re ed Enpam in tribunale, «il finanziamento è suddiviso in tranche e imputato a soggetti diversi, probabilmente al fine di aggirare il limite legale all’indebitamento imposto dalla legge al 60 per cento del valore degli immobili». Inoltre, secondo l’avvocato, gli atti che hanno dato vita al fondo prevedono delle deroghe alle regole generali sui fondi immobiliari ammissibili solo nel caso in cui l’investitore sia un soggetto pubblico. «L’Enpam si definisce ente privato nel momento in cui decide di non concedere agli inquilini il diritto di prelazione e gli sconti sul prezzo. Poi si avvale dei vantaggi destinati agli enti pubblici. Gli inquilini a Palermo come in altre città - continua - avevano avanzato proposte di acquisto in blocco, a cui l’ente non ha dato risposta. Inoltre secondo la legge il conferimento al fondo avrebbe dovuto prevedere un blocco della vendita decennale». A supporto delle sue tesi l’avvocato cita numerose sentenze del Consiglio di Stato e una direttiva dell’Ue, secondo la quale l’Enpam è a tutti gli effetti un ente pubblico. Se il giudice dovesse darle ragione la cessione degli immobili Enpam al fondo Diomira sarebbe nulla. Resterebbero però il prestito e l’ipoteca. Viene il dubbio che l’Enpam non abbia fatto un buon servizio ai suoi contribuenti.

L’Enpam, d’altronde,

è solita impegnare i propri fondi in investimenti a rischio. Nel 2004, a esempio, investì 83 milioni in titoli obbligazionari di Lehman Brothers. Nel 2003 acquisì quote di un fondo comune di investimento immobiliare chiuso, Interbanca investimenti Sud, che ha subìto nel 2005 un decremento del 14 per cento del suo valore. L’Enpam, con Inarcassa, partecipa anche al fondo di private equity Absolute ventures. Non è un caso isolato: gli enti privatizzati investono, nel loro complesso, 700 milioni di euro in hedge fund, organismi finanziari speculativi ad alto rischio. Secondo un’interrogazione parlamentare dei deputati del Prc Russo Spena e Nardini dietro gli investimenti c’è la figura di Maurizio Dallocchio, docente di Finanza aziendale alla Bocconi e consigliere di amministrazione dell’Enpam. La sua cattedra, secondo l’interrogazione, è stata sostenuta da un finanziamento di 750.000 euro proprio della Lehman Brothers. Dallocchio ha anche rivestito la carica di consigliere di amministrazione di Interbanca e ha promosso il fondo Absolute ventures. Attualmente siede nel consiglio di amministrazione della società immobiliare Gabetti property solution, ed è presidente di City life, il quartiere che sorgerà nella vecchia Fiera di Milano. Finanziato, a quanto racconta un’inchiesta del Sole 24 ore, per l’80 per cento con un debito da 1,67 miliardi di euro. Dallocchio, per finire, era stato indicato nel 2005 come possibile sostituto di Emilio Gnutti alla guida della Hopa. Nel 2003, secondo un’interrogazione parlamentare di Alfonso Gianni, sedeva anche nel cda della Banca Sai del gruppo Ligresti, noto immobiliarista milanese. A cui, nel 2001, l’ente aveva conferito la gestione di numerosi alberghi di sua proprietà, tramite la controllata Atahotels. In quell’anno, l’Enpam aveva anche staccato un assegno di 18,4 miliardi di lire per spese di ammodernamento degli hotel. Per finire, alcuni anni fa l’Enpam aprì una gara per la cessione in blocco di 748 unità abitative a Ostia. Si aggiudicò l’appalto la Beatrice 2 spa dell’immobiliarista Antonio Pulcini. Dopo poco l’intero pacchetto fu venduto alle cooperative degli inquilini. Ma con un prezzo maggiorato dell’8 per cento. Anche in questo caso le case furono vendute senza concedere il diritto di prelazione.

Nella gestione del patrimonio Enpam entra anche la Colliers Elitrade,

che cura un progetto di dismissione di 2.500 alloggi sparsi in tutta Italia. L’advisor del progetto è un certo Ofer Arbid, un uomo d’affari israeliano, fondatore o socio di numerose società immobiliari in Israele e negli Usa. È lui ad aver firmato le lettere giunte a centinaia di inquilini con la richiesta di aumenti del canone di affitto di oltre il 100 per cento, come è accaduto a Roma. O proposte di acquisto dal prezzo inaccessibile ai più. Come quelle giunte agli inquilini di Firenze o del complesso Torre Azzurra di Napoli: 5.000 euro al metro quadro per la città toscana, 3.500 euro per gli appartamenti partenopei. Sulla vicenda si è aperto un tavolo di trattativa con i sindacati degli inquilini, che chiedono l’applicazione del canone concordato e prezzi di vendita più bassi. L’ultimo incontro, martedì scorso, si è chiuso con un nulla di fatto.

Il complesso Torre Azzurra di Napoli

è stato costruito alla fine degli anni Ottanta, e dopo aver cambiato molti proprietari, è stato acquistato in parte dall’Enpam, in parte dall’Inpdap. I fortunati inquilini degli immobili Inpdap, del tutto eguali agli altri, hanno potuto acquistare nel 2001 a un terzo del prezzo richiesto oggi dalla Colliers. Lo stesso è accaduto a Taranto, dove il fondo Diomira ha venduto alcune case a prezzi quattro volte superiori a quelli degli immobili Enasarco e Inpdap, ceduti a circa 30.000 euro nel 2005. Gli edifici si trovano in periferia e sono abitati in buona parte da anziani. Il fondo Diomira ha firmato con Sunia-Sicet e Unia un protocollo di intesa: agli inquilini ultrasessantacinquenni viene garantito solo l’acquisto del diritto di usufrutto. A coloro che si trovano in disagio economico è garantito un solo rinnovo del contratto. Ma dovranno dimostrare di avere un reddito così basso da poter entrare nelle graduatorie delle case popolari. «La cassa Notariato, la cassa Forense e quella dei ragionieri e ancora l’Inarcassa. Sono tutti enti privatizzati con i quali non riusciamo a far partire tavoli di trattativa per il rinnovo dei contratti. Noi chiediamo di utilizzare il canale concordato, loro invece fissano prezzi di mercato», spiega Vincenzo Simoni, segretario nazionale dell’Unione inquilini. «Il rischio è che una nuova ondata di sfratti si abbatta sulle città. Per questo abbiamo chiesto al ministero del Lavoro di intervenire. Non ci opponiamo agli aumenti. Ma chiediamo che siano vincolati agli accordi territoriali previsti dalla legge 431. Mentre queste casse si comportano come le peggiori società immobiliari», continua Simoni. Il caso dell’Enpam è abbastanza anomalo secondo Walter Petrucci, avvocato dell’Unione inquilini. «L’Enasarco ci aveva provato qualche anno fa, ma un’inchiesta della magistratura aveva bloccato tutto. Ora quasi nessuno vuole vendere. L’Enpam potrebbe fare da apripista a una seconda ondata di dismissioni. Ma siamo sicuri che l’uso speculativo dei fondi pensione convenga ai contribuenti? Senza patrimonio immobiliare gli enti sono più deboli, i conti meno sicuri».

Non ha dubbi Eolo Parodi

presidente dell’Enpam, che nella sua lunga carriera è stato deputato della Dc, europarlamentare e responsabile Sanità di Forza Italia: «Il governo ci chiede di aumentare la redditività del nostro fondo. Noi allora abbiamo cercato una soluzione per far fuori ciò che rendeva poco, circa l’1 per cento, risparmiando in spese e personale. Così crediamo di poter ricavare almeno il 6 per cento. Certo, per chi vive in quelle case può essere un problema, ma il nostro compito è garantire la pensione agli iscritti. I conti sono ottimi, abbiamo un attivo di 650 milioni di euro. Ma non possiamo permetterci di gestire i nostri fondi al ribasso. Li investiamo in fondi sicuri, ma dobbiamo garantirci dinanzi ai rischi del futuro». A Parodi, uomo della Prima repubblica nato nel 1926, chiediamo che fine abbiano fatto i principi di solidarietà che spingevano lo Stato a destinare a cittadini in difficoltà la metà del patrimonio abitativo degli enti. «È un’altra epoca. Quella solidarietà non esiste più».

30 novembre 2007

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mercoledì 21 gennaio 2009

Esposto alla Procura sulle case Enpam

3 dic 2007
Esposto alla Procura sulle case Enpam Dapprima la paura di perdere la casa dove hanno costruito la propria vita. Ora, passati i primi attimi di smarrimento, vanno alla riscossa. Gli inquilini della case Enpam, a Taranto, sono scesi sul piede di guerra. Per difendersi da quella che ritengono essere una clamorosa ingiustizia sono pronti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica. La dismissione degli alloggi presenta a loro avviso aspetti poco chiari. Nel mirino degli inquilini è finito persino il Sunia, il sindacato che a detta degli assegnatari degli appartamenti di via Epiro e via Tessaglia non avrebbe tutelato con sufficiente determinazione gli interessi di chi in quelle case ci abita da sempre. Anzi qualcuno ipotizza che ci possa essere un conflitto di interessi. La vicenda avrà un seguito nelle aule di giustizia.
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Interrogazioni

TECCE, RUSSO SPENA, SODANO, GRASSI - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale - Premesso che:
la vicenda della vendita delle case di proprietà dell'ENPAM (Ente nazionale previdenza assistenza medici) interessa molte centinaia di inquilini in tutto il Paese;
a Napoli, presso il Centro direzionale, nella cosiddetta Torre Azzurra, da più di un anno è in corso una vertenza, che investe 112 inquilini e le loro famiglie;
gli obiettivi del contenzioso risultano essere: a) tutelare gli inquilini che intendano acquistare l'abitazione in uso, creando tutte le condizioni per un prezzo di vendita idoneo e non con parametri di mercato; b) garantire stabilità contrattuale a tutti gli inquilini che non intendano comprare l'abitazione in uso;
considerato che:
l'ENPAM ha incaricato un advisor , la società denominata "Colliers Elitrade s.r.l", per le trattative con l'inquilinato;
nel mese di luglio 2007 vi sono stati atteggiamenti da parte dell'advisor Colliers Elitrade s.r.l. che hanno allarmato molto gli inquilini di Torre Azzurra, alimentando un clima di preoccupazione tra le famiglie residenti;
alla base delle tensioni sociali vi sono i prezzi di vendita degli appartamenti, proposti dall'advisor, che gli inquilini giudicano da capogiro;
nella risposta all'interrogazione A.S. 4-00511, a proposito delle case dell'ENPAM, il Ministro in indirizzo affermava: "si obbliga a porre in essere ogni attività per addivenire alla vendita del patrimonio residenziale ai conduttori (...), evitando, al contempo, ogni possibile forma di speculazione",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga che i prezzi di vendita delle case della Torre Azzurra di Napoli, proposti dall' advisor, siano palesemente fuori mercato;
se non sia del parere che la valutazione del prezzo degli immobili in questione debba essere effettuata da un ente "terzo";
se non ritenga che l'UTE Ufficio del territorio possa rappresentare quel soggetto terzo in grado valutare con criteri oggettivi un prezzo idoneo per gli appartamenti di Torre Azzurra di Napoli.

IL RE E' NUDO: LA JOINT VENTURE PIRELLI RE (35%)-RREEF/GRUPPO DEUTSCHE BANK (65%) SI AGGIUDICA UN PORTAFOGLIO DI 29 IMMOBILI DI ENPAM




Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Luglio 2007


LA JOINT VENTURE PIRELLI RE (35%)-RREEF/GRUPPO DEUTSCHE BANK (65%) SI AGGIUDICA UN PORTAFOGLIO DI 29 IMMOBILI DI ENPAM; VALORE PARI A 305 €M


Milano, 4 luglio 2007 – La joint venture Pirelli Re (35%)- Rreef Global Opportunities Fund Ii (65%), fondo di investimento gestito dal Gruppo Deutsche Bank, si è aggiudicata la gara promossa da Enpam, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e Odontoiatri, per un portafoglio di 29 immobili a destinazione d’uso mista, per un valore pari a 305 milioni di euro. Il closing avrà luogo in autunno con l’apporto del portafoglio al fondo immobiliare speculativo Social & Public Initiatives, gestito da Pirelli Re Opportunities Sgr. Le quote del Fondo verranno interamente sottoscritte dalla joint venture Pirelli Re (35%)- Rreef (65%). Enpam prosegue così nella valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare attraverso lo strumento dei fondi immobiliari ad apporto, che consentono di


massimizzare il valore di cessione


ed accelerare il processo di dismissione.


Si ricorda che l’ente previdenziale avviò tale processo nel luglio del 2005, con il conferimento di 19 immobili ad uso residenziale al fondo Diomira, gestito da Pirelli Re Opportunities Sgr. Il portafoglio comprende immobili con diverse destinazioni d’uso, in maggioranza uffici e retail, situati prevalentemente in Lombardia, nella provincia di Milano, e in Toscana per una superficie di circa 226. 000 mq, oltre ad un’area edificabile nell’area milanese di circa 37. 000 mq. Tra gli asset, alcuni immobili di pregio situati nelle vie centrali di Milano - quali Via Manzoni – nonché in aree localizzate all’interno della Grande Milano, aventi un interessante potenziale di riconversione. La strategia di valorizzazione del portafoglio prevede una gestione attiva sia mediante significativi interventi di sviluppo e attuazione di importanti programmi di riqualificazione di alcuni immobili sia con azioni mirate al miglioramento della redditività attraverso la locazione degli spazi attualmente sfitti, con l’obiettivo di ridurre il tasso di vacancy pari a circa il 54%.


Dall’inizio dell’anno, la joint venture Pirelli Re-rreef ha completato 3 acquisizioni nel mercato italiano e tedesco per un controvalore complessivo superiore a 1,6 miliardi di euro.


Con questa operazione, Pirelli Re si conferma operatore di riferimento di enti previdenziali nell’ambito della valorizzazione del loro patrimonio immobiliare (valore di mercato stimato complessivo di oltre 20 miliardi di euro), insieme a partner finanzia ri internazionali di alto profilo.


La joint venture è stata assistita in qualità di advisor legali da Bonelli Erede Pappalardo e Chiomenti Studio Legale e da Cb Richard Ellis Professional Services in qualità di esperti indipendenti. Per Enpam, Colliers Elitrade ha agito in qualità di Advisor e Studio Nctm di consulente legale. . .


e
e aaabbondiamo ...
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ENPAM a Benevento: Alloggi ex Enpam, il sindaco ha incontrato la Pirelli

ex Enpam ...


Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, nel corso di un incontro tenutosi stamani nella sala giunta di palazzo Mosti relativamente alla questione degli alloggi ex Enpam di via Piccinato, ha chiesto ai rappresentanti della Pirelli Re la disponibilità a riaprire le trattative al fine di ridurre i prezzi di vendita degli immobili, tenuto conto della "non congruità di tali prezzi rispetto ai dati dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia del territorio e della necessità di una prossima verifica delle condizioni urbanistiche e di abitabilità degli immobili in questione da parte del Comune". "A tal proposito - ha proseguito il sindaco Pepe - credo che si debba tener conto anche del fatto che si è registrata una forte sperequazione tra gli inquilini degli immobili limitrofi ex Inpdap, che hanno potuto procedere all'acquisto a prezzi molto vantaggiosi, e quelli degli immobili ex Enpam. Una sperequazione probabilmente non giustificabile neanche dal punto di vista delle leggi del mercato immobiliare". Il direttore asset management residenza portafogli della Pirelli Re, Carlo Palmeri, a sua volta ha ricordato che si tratta di situazioni differenti in quanto la vendita degli immobili ex Enpam avviene attraverso un fondo immobiliare ed è quindi assoggettata alla relativa normativa, che si differenzia nettamente da quella che regola gli enti residenziali pubblici, applicata nel caso degli alloggi ex Inpdap. Palmeri ha poi ripercorso le varie tappe della vicenda, partendo dall'accordo quadro nazionale con le associazioni più rappresentative degli inquilini (che già prevede una serie di agevolazioni) fino a giungere all'accordo di fine maggio nell'ambito del tavolo locale di concertazione, che ha consentito una riduzione del prezzo degli immobili di circa il 13% rispetto a quello iniziale. Uno sforzo notevole, secondo il rappresentante della Pirelli Re, oltre il quale non è possibile andare, soprattutto alla luce dei limiti imposti dai meccanismi che regolano la vendita attraverso fondi immobiliari.

Palmeri ha, invece, accolto la proposta, avanzata da alcuni inquilini e supportata dal sindaco Pepe, per trovare una soluzione rispetto al problema di coloro che sono iscritti all'Inpdap, che necessitano di alcuni mesi per ottenere il prestito dall'istituto previdenziale che, com'è noto, viene erogato a tassi più favorevoli rispetto a quelli erogati dagli istituti bancari.

Il rappresentante della Pirelli Re ha, infine, accolto anche la proposta avanzata dal Sunia di prorogare a fine mese i termini per l'accettazione della proposta di adesione.

Alla riunione hanno partecipato il Codacons, il Sunia, il Comitato degli inquilini, oltre che il rappresentante della prefettura, Vincenzo Lubrano (Ascoben - 2244)

Pubblicato il 20/06/2006

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21/09/2006

Benevento: il Centro Sociale sugli ex alloggi Enpam

Ancora una volta gli attivisti del Centro Sociale Depistaggio sono intervenuti sulla vicenda degli ex alloggi Enpam, ora acquistati dall’agenzia immobiliare Pirelli Re. ”L'accordo riconosciuto tra i rappresentanti del comitati e i responsabili dell'agenzia di istituire un tavolo di trattative per ridefinire ed eventualmente anche ridurre i prezzi degli alloggi di via Piccinato non è stato sinora mantenuto”, hanno dichiarato.
I rappresentanti del Depistaggio si rivolgono anche all’amministrazione comunale:


“Ci chiediamo come intende intervenire di fronte all'arroganza della Pirelli Re che con l'operazione finanziaria del Fondo Diomira non fa altro che speculare sulla pelle dei cittadini”. Gli alloggi di via Piccinato, di proprietà Inpdap sono stati venduti nel 2003, in seguito alla dismissione del patrimonio immobiliare in base
all'emanazione del D.L. 104/96, a prezzi oltremodo vantaggiosi, gli stessi vengono oggi venduti a prezzi raddoppiati in seguito all'investimento che l'Empam ha effettuato con il proprio patrimonio immobiliare nel Fondo Diomira, avviato dalla Pirelli Re.


“Si tratta di uno dei tanti casi di speculazione che avvengono tutti i giorni in Italia ad opera della Pirelli – continuano gli attivisti del centro sociale - Ci chiediamo se le istituzioni locali hanno intenzione di agire al fianco di queste famiglie. Noi lotteremo e speriamo che nelle prossime mobilitazioni ci saranno tutti gli amministratori che hanno fatto della solidarietà uno slogan per vincere le elezioni”.

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Come dire ... far tesoro del passato e IN CAMPAN(I)A!

INTERVALLO

Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene ...

E questo è Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo



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E questo lo dico io:

Viviamo in un sistema che ha fatto sue - rendendole normali, legittime - le modalità criminali e per chi è onesto, per chi non manovra, non mistifica, non inciucia, non cerca il profitto personale, non v'è più spazio né ragione ... anzi, viene considerato PAZZO!



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IN GALERA!

Contestare le modalità di dismissione degli immobili attuate dalla Fondazione Enpam a discapito degli inquilini.

Daniela
Postato il 3-feb-2008 17.56
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Dany61Roma, RMPost n.: 1

Ciao a tutti, chiedo scusa se mi sono intrufolata nella vostra discussione ma, ho bisogno di contattare qualcuno che abita nei pressi di Padova o propriamente a Padova per avere delle informazioni su Enpam.

Faccio parte di un Comitato Inquilini Enpam di Roma e sono in contatto con tantissimi altri comitati sparsi in tutta Italia. Noi abbiamo bisogno di sapere se l'Enpam in quel di Padova, è proprietario di immobili ad uso civile abitazione e se negli ultimi tempi, sono state cedute a società immobiliari tipo Pirelli re, Colliers o similari. Stiamo contestando le modalità di dismissione degli immobili attuate dalla Fondazione Enpam a discapito degli inquilini. A proposito, l'Enpam non è più un Ente Pubblico, ma in forza del d.lgs. 509/1994 ha avuto la possibilità di trasformarsi in organismo di diritto privato. E questo è accaduto nel Novembre 1995. Quindi oggi l'Enpam è una Fondazione di diritto privato con fini pubblicistici, senza scopo di lucro (buffo vero?).Interessante aver scoperto che nonostante la Fondazione Enpam sia un organismo a carattere privato (sempre nonostante il fine pubblicistico) grava ancora sul conto economico consolidato dello Stato. Mistero!!! Come mai una Fondazione privata grava sul conto economico dello stato? Perchè ai fini degli appalti è considerato un ente pubblico? (esistono al riguardo diverse sentenze di Corte Costituzionale, TAR ecc.)E siccome noi siamo curiosi, stiamo cercando di capire insieme ai nostri amici di Taranto, Milano, Firenze, Napoli, Palermo, Benevento ecc. ecc. questo mistero.Sarei veramente molto grata a chi posesse aiutarmi!!!!Daniela

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tiz
Postato il 3-feb-2008 21.42
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user 5185922Montegrotto Terme, PDPost n.: 34

PER QUESTI MOTIVI LA CORTE COSTITUZIONALE dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 4, lettera a), del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 (Attuazione della delega conferita dall?art. 1, comma 32, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, in materia di trasformazione in persone giuridiche private di enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza), sollevata, in riferimento agli artt. 76 e 77 della Costituzione, dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio con l'ordinanza indicata in epigrafe.

Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 27 gennaio 1999.

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DISMISSIONE ALLOGGI ENPAM DI OPERA

DISMISSIONE ALLOGGI ENPAM DI OPERA:

PRIMO IMPORTANTE ACCORDO PER LA COMPRA VENDITA E PER LA TUTELA DELLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA´

22.12.07

DISMISSIONE ALLOGGI ENPAM DI OPERA: PRIMO IMPORTANTE ACCORDO PER LA COMPRA VENDITA E PER LA TUTELA DELLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA´


Per la dismissione del patrimonio immobiliare dell´Enpam (Ente Previdenziale dei Medici) sito a Noverasco di Opera e composto da oltre 750 appartamenti, è stato siglato un primo, importante accordo.

Da oltre un anno si susseguono incontri tra le parti interessate, al fine di trovare una soluzione condivisa e finalmente, nei giorni scorsi, il Comitato Inquilini Sporting Mirasole (www. sportingmirasole.it), le organizzazioni sindacali degli inquilini (Sicet, Sunia, Unione Inquilini e APU) ed il Consorzio Gestioni Immobiliari Ergon, hanno siglato un preliminare di intesa che riguarda tutti gli aspetti della dismissione.

Ergon avrà il compito: di acquisire gli appartamenti invenduti dello Sporting Mirasole; di assicurare le condizioni di tutela per quelle famiglie che, nel rispetto di parametri certi, non potranno acquistare il proprio alloggio ottenendone la garanzia di permanenza in affitto; di porre in vendita gli alloggi liberi a prezzi di mercato; di gestire la fase transitoria di amministrazione del quartiere.

L'accordo di massima sottoscritto tra le parti dovrà ora essere sottoposto al vaglio sia dell´assemblea generale degli inquilini che si svolgerà, presumibilmente, a metà gennaio 2008, sia di Colliers International, l'Advisor che ha il mandato da Enpam per gestire la dismissione.

Qualora tale accordo ottenesse i via libera, entro la primavera 2008 potranno realisticamente essere stipulati i rogiti notarili e gli attuali inquilini dello Sporting potranno, finalmente, diventare proprietari.

I passaggi chiave indicati nel preliminare prevedono chiare condizioni per il rinnovo dei contratti di affitto per i nuclei familiari che non sono nelle condizioni di acquistare ed un prezzo al metro quadro che oscilla dai 1.350 euro ai 1.475 euro a seconda del numero degli acquirenti.

Il preliminare siglato tra le parti prevede anche che siano da subito stanziati 5.500 mila euro
per le manutenzioni straordinarie delle parti comuni (strade, marciapiedi, giardini, cancellate, centrali termiche).

"Questo primo ed importante passo che ci ha permesso certamente di ottenere il massimo dei risultati alle condizioni date, suggella l´impegno e il lavoro congiunto del Comitato Esecutivo Inquilini e delle quattro organizzazioni sindacali con cui abbiamo operato sempre in sordina e senza clamori, e testimonia la notevole disponibilità alla trattativa di cui hanno dato prova sia Colliers che Ergon.

E´ un primo importante passo verso l´acquisto della propria abitazione a prezzi concordati e non di mercato da un lato, mentre dall'altro tutela - giustamente - chi non potrà comprare e si troverà nelle condizioni di aver garantito il rinnovo del contratto di affitto", ha dichiarato Roberto Mazzer, Presidente del Comitato Esecutivo Inquilini dello Sporting Mirasole.

Il testo integrale dell´accordo è consultabile sul sito del Comitato Inquilini: www.sportingmirasole.it

(Per ulteriori informazioni: cei@sportingmirasole.it)


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"Questo primo ed importante passo che ci ha permesso certamente di ottenere il massimo dei risultati alle condizioni date, suggella l´impegno e il lavoro congiunto del Comitato Esecutivo Inquilini e delle quattro organizzazioni sindacali con cui abbiamo operato sempre in sordina e senza clamori, e testimonia la notevole disponibilità alla trattativa di cui hanno dato prova sia Colliers che Ergon.

Questa è bella: grati a chi LUCRA sulle DISGRAZIE ALTRUI!?! A chi VI ha fatto passare ANNI E ANNI di TERRORE!?! Il terrore di rimanere in mezzo a una strada o di vedersi costretti ad accendere un mutuo che per poter essere onorato DI FATTO IMPEDIRA' UNA VITA NORMALE a chi vive con un solo stipendio! Gtati a chi per anni VI ha RICATTATO! Ma che razza di gente siete? Ma avete SANGUE che scorre nelle vene o cosa?

Altro giro ... stessa corsa: Le case Enpam della Diomira Pirelli

Le case Enpam della Diomira Pirelli
di liliana

Anche a Taranto il mistero enpam si sta compiendo. Siamo 223 inquilini che stiamo acquistando le case dell’enpam, ovviamente dalla Diomira che le sta rivendendo a noi. Il prezzo è ovviamente lievitato le case sono ridotte male, non abbiamo mai avuto ristrutturazioni nè le avremo mai visto che ci accingiamo a comprarle. Ma non finisce però così, abbiamo intezione di fare aprire un fascicolo di indagine da parte di un magistrato per andare in fondo alla situazione perchè riteniamo di aver subito una truffa madornale che interessa tutta l’Italia. Per questo motivo invito tutti coloro che come noi, e sono tanti, ad unirsi per farci più forza e dare un eco importante che nessun politico potrà soffocare e non tener conto. Ci rendiamo conto di avere a che fare con un colosso forte come l’enpam e la pirelli ma la nostra forza deve essere il numero che sarà una certezza di risposte nelle sedi giudiziarie. Qualsiasi informazioni in più che avete, legali che sapete possano dare un significativo apporto, noi lo vogliamo. Contattateci: lilianatarantinoCHIOCCIOLAfastwebnet.it


stiamo acquistando le case dell’enpam, ovviamente dalla Diomira

OVVIAMENTE?

1 - liliana tarantino
26 Giugno 2007, 12:29

Le allego l’accordo vendita delle case di ostia
Iniziamo da qui per raccontarvi quello che invece e’ successo e sta succedendo a taranto….


Il 12 luglio del 2005 al sindacato sunia ( precisamente la sede provinciale di taranto alla cortese attenzione del segretario francesco tomaselli( vedi allegato), arriva una raccomandata da parte della fondazione enpam che comunica l’avvenuta vendita delle case di taranto ad un fondo comune di investimento gestito dalla pirelli & c. Real estate con sede in milano.come vedete i rapporti di locazione continuavano con i nuovi proprietari alle stesse condizioni.
In verita’ tutti abbiamo pensato che di li’ a poco le case si sarebbero vendute,ma ne’ il sindacato,ne’ ad ogni nostra richiesta di informazione in merito, siamo riusciti a sapere se cio’ sarebbe successo…

Il sindacato mette nei portoni il 22 luglio una comunicazione ( vedi allegato) dichiarando che avrebbe in qualsiasi modo tutelato noi condomini….

A vari incontri che il sunia organizzava nel frattempo con noi inquilini,ribadiva che gli sconti che avremmo avuto sarebbero stati molto alti,(30%,40%) e che se la proprieta’ non avesse accettato, si sarebbe ricorso a forti azioni nei loro confronti in quanto le case di cui stiamo parlando versano da anni in un penoso stato in quanto le vecchie amministrazioni dell’enpam, non sono mai intervenute efficacemente per ristrutturare sia esteriormente che internamente alle abitazioni.

A marzo del 2006 fanno un accordo nazionale per quanto riguarda gli altri immobili,mentre per taranto in data 30 maggio 2006 ne sottoscrivono uno territoriale che riporta una serie di lavori di rappezzamento che, si noti bene, a tutt’oggi ancora non abbiamo avuto
E l’accordo di un prezzo che deve essere stabilito ancora delle nostre case.
Ora mi fermo e vi chiedo.
In riferimento all’accordo stipulato ad ostia,perche’ in questo momento il sunia non ci ha comunicato che avremmo potuto cosituirci in cooperativa ed acquistare in blocco con le stesse agevolazioni che vedo ora fatte per gli inquilini di ostia dallo stesso sindacato che a taranto ha invece venduto la nostra pelle?????
Alcuni nostri inquilini che insieme al segretario sono andati a bari dove si e’ svolto il 30 maggio 2006 l’incontro con la pirelli,quando in fase di dibattimento hanno appreso che lo sconto eventuale sulle vendite sarebbe stato solo del 13%, si sono rifiutati di sottoscriverlo invitando il segretario a battersi e a non sottoscriverlo.
Per tutta risposta il segretario ha invece ribadito che quella giornata era l’ultima utile per sottoscrivere l’accordo e ha fatto intendere che comunque avrebbe cercato di avere in seguito modo di discutere meglio per raggiungere uno sconto piu’ alto.
( da quello che emerge dalle altre realta’ lo sconto piu’ basso e’ quello fatto a taranto e sinceramente non capisco il perche’,o forse ora lo sto capendo da una serie di ricerche che sto facendo sulla situazione).
Vergogna!!!!

2 - liliana tarantino
26 Giugno 2007, 12:30
A noi inquilini nel frattempo arrivano le prime lettere di prezzi relative alle nostre abitazioni…
Panico per i prezzi troppo elevati( tenete presente che le nostre case sorgono in un complesso di altre case perfettamente identiche che sono della enasarco e dell’inpdap)
Queste ultime sono state vendute a prezzi stracciati ( mia cognata ha la mia stessa casa comprata dall’inpdap e l’ha pagata 40.000 euro comprensivi di spese…la mia mi costa 100.000 senza spese! ).
Vergogna e poi mi chiedo, ma questo fondo e’ veramente fruttuoso se si pensa che in meno di 5 mesi ha fruttato all’enpam il 200% di guadagno sulla vendita…..
Interessante per chi come l’enpam deve fare dismissioni….
Approffittate!!!!
Insomma non sappiamo a che prezzo le nostre case sono state vendute…
Non abbiamo avuto la possibilita’ di costituirci in cooperativa…
Abbiamo quindi subito mandato a fare …….in…. Il sindacato e abbiamo delegato un avvocato a trattare con la pirelli,il quale ci ha detto che i termini per appellarci alla vendita erano ormai scaduti.Le abbiamo fatto presente che a noi non e’ mai arrivata alcuna comunicazione da parte dell’enpam circa la volonta’ di vendere gli immobili, altrimenti avremmo sicuremente fatto in modo di formarci in cooperativa ed acquistare in blocco.
Abbiamo cercato fino ad oggi di trattare con la pirelli, chiedendo di comprare in blocco tutte le case pur di avere uno sconto piu’ alto,di non voler i rappezzamenti,pur di avere uno sconto maggiore….
Niente,se non sottoscrivavamo un impegno all’acquisto loro avrebbero ( e lo stavano facendo) venduto le nostre case a terzi.
Ho letto circa delle interrogazioni parlamentari fatte da onorevoli sulle dismissioni eseguite e che avrebbero dovuto avere controlli piu’ accurati proprio per evitare una speculazione nei confronti degli inquilini…
Piu’ speculazione di cosi’?
Siamo fortemente intenzionati a fare chiarezza e sul fondo diomira che ,a mio avviso ha venduto queste case ricavandoci un guadagno troppo alto in percentuale rispetto a quella prevista dallo stesso fondo in solo 5 mesi, e sull’enpam per quanto riguarda le dismissioni avvenute senza avvisi di gara per le vendite, e al sindacato sunia che pur vantando un numero molto alto di iscritti in questo complesso, non ha saputo tutelare ed organizzare noi inquilini ad una risoluzione piu’ comoda ed intelligente.
Forse perche’ ci sono conflitti di interesse..
Ebbene si.

L’amministratore dei nostri immobili ora ci e’ stato imposto dalla pirelli.
Caso strano fa parte del sunia….
Conflitto di interessi???
Forse al sindacato importava piu’ avere incarichi dalla pirelli che difendere i nostri interessi????
E i lavori chi li seguira’????
Forse qualcuno che conosce il sunia????
Scusate la lungaggine ma sono molto arrabbiata e intenzionata a non mollare.
Mi sentiro’ presto con un magistrato per dire tutto questo ed altro ancora,e adesso a voi dico:
Vorremmo ancora credere nella giustizia.

3 - liliana
19 Settembre 2007, 22:22
grazie alla sentenza del tar del lazio la 4060/2007 l’ente enpam è stato riconosciuto ancora a carattere pubblico.vi esorto a impugnare gli atti di vendita degli immobili perchè non avvenuti secondo le norme che regolano le vendite da parte di enti pubblici.

Muoviamoci,lo dico a Napoli, Milano, Roma,Firenze e a tutte le città che sono coinvolte in questa mega truffa legalizzata. Trovate un buon legale, possibilmente alla Perry mason… uno con le…..che non sia un venduto e che non si venda davanti alla Pirelli, o Colliers.

Che facciano pure causa quelli della pirelli…

La vera forza è la nostra e se vorranno guerra, che guerra sia…

Forza a tutti e non mollate mai… scrivetemi e uniamoci in un unico coro!!!!

Contatti: lilianatarantinoCHIOCCIOLAfastwebnet.it

4 - liliana
22 Settembre 2007, 0:54
Nella comunicazione del ministero delle finanze del 2005 nell’indice al punto 9 c’è chi sono gli organi pubblici e alla pagina 50 troverete gli enti pubblici che gravano sul conto economico dello stato, e alla 53 l’enpamma allora è un ente pubblico….
poi la legge 311 del 30 dicembre 2004 alla pagina 104. cui si rifà la circolare.
poi la direttiva cee 18/ce del 31 marzo 2004, art. 1 allegato 3 paragrafo 9 secondo comma , troverai la dicitura:
Enti che gestiscono forme obbligatorie di previdenza e di assistenza,( cioè l’enpam )
poi leggi l’interrogazione della elena emma cordoni molto interessante, perchè parla degli enti cosiddetti privati ma che sono sul conto economico dello Stato.( guarda la sua scheda personale e vedrai che è preposta proprio agli enti )
Vi prego di leggere perchè è molto importante tutti quelli che stanno acquistando dall’enpam.

Ho altro materiale importante da farvi vedere. Contattatemi e uniamoci.Possiamo unirci anche per far causa all’enpam circa le dismissioni avvenute. Vi ricordo che l’ultima sentenza del consiglio di Stato è la 4059 e non la 4060. Scusatemi.
lilianatarantino@fastwebnet.it

5 - giovanni d'amico
28 Ottobre 2007, 14:25
Signora Tarantino, siamo 20 inquilini di via Trinacria, piazza De Gasperi in Palermo, che stiamo resisistendo agli artifizi dell’Enpam-Diomira-Pirelli Re, che con l’aiuto del sunia ha venduto oltre 100 appartamenti dei 142 di cui e’ composto il ns.edificio. 8o inquilini invece, per paura di perdere la casa ove abitano da una vita, sono stati costretti all’acquisto, alle condizioni stabilite dalla pirelli re, con il benestare del sindacato. Altri sono stati costretti a sloggiare, perche’ il canone di locazione, imposto dal nuovo proprietario era alto a livello di mutuo. Si metta in contatto con la sig.ra Daniela Pibiri avvocato in Palermo che difende alcuni inquilini Enpam in 2 procedimenti presso il tribunale di Roma. Le sara’ di grande aiuto e Lei lo sara’ per noi per le notizie che scambieremo e perche’ uniti saremo una forza travolgente. Per contatti con il ns.avvocato:daniela.pibiri@libero.it tel.325725-332266, 393-406967272.

6 - liliana tarantino
31 Ottobre 2007, 22:14

E’ ufficiale!!!
il fascicolo è stato aperto da parte della procura di Taranto.


Qui a Taranto siamo stati ascoltati dalla guardia di finanza e sono emersi fatti che hanno interessato la procura e sembra che sia tutto nelle mani di quella di Milano.
Se desiderate sapere di più vi esorto a chiamarmi perchè più saremo e più vinceremo tutti nella nostra battaglia comune contro l’enpam e le varie, Pirelli, Colliers e altri advisor che stanno curando le vendite per conto dell’ente.

339/8207610
lilianatarantino@fastwebnet.it

7 - pino
15 Novembre 2008, 14:42

Vi consiglio di leggere attentamente l’art.1 comma 38 della Legge 23 agosto 2004, n. 243. Gli enti privatizzati non applicano il D.Lgs. 16 febbraio 1996, n. 104.

8 - liliana Tarantino
15 Novembre 2008, 16:48

Egregio sig. Pino secondo Lei quanto un ente che obbliga l’iscrizione dei propri soci e sia sottoposto a vigilanza del ministero del Lavoro si possa considerare privato????
Sappiamo del D.Lgs di cui Lei parla ma non credo riguardi l’enpam.

Sarei curiosa di sapere quanto sappia dell’enpam e se qualcosa mi sfugge o potrebbe farmi credere che l’enpam sia come tanti altri enti privati, non esiti a farlo comprendere meglio anche a tanti giudici del Tar che ne riconoscono il carattere ancora pubblico.

La ringrazio se vorrà illuminarci meglio
Liliana tarantino

9 - pino
15 Novembre 2008, 19:38

purtroppo riguarda proprio l’ENPAM (vgs elenco A del D.L. 509 del 30/06/1994) ed è la classica disposizione ad oc che gli permette, solo ed esclusivamente per quanto riguarda la dismissione degli immobili e la realizzazione di investimenti di agire come persona giuridica di diritto privato. La giurisprudenza lo considera a carattere guistamente pubblico per tutte le altre questioni inerenti i rapporti con i terzi, non ho ancora trovato un giudice, a qualsiasi livello, che gli attribuisce personalità pubblica per le dismissioni obbligandoli ad attenersi alle disposizioni del D.Lgs 104/1996 (la legge non lo consente). Una proposta di abrogazione del comma 38 è stata presentata alla camera ed al presidente del senato nel luglio del 2005…….non se ne sà ancora nulla.

10 - pino
17 Novembre 2008, 6:59

Sono un inquilino del complesso di Pisa e francamente questa fretta non la capisco neanche io, qui a Pisa ci sono problemi di vario genere che si riferiscono alle condizioni dell’immobile molte cose andrebbero riviste e sistemate (la Colier ci sente poco e mira a chiudere), ma penso che la fretta derivi da altri motivi che solo EMPAM sà. Potrebbero essere motivi economici legati alla copertura per investimenti sbagliati o forse altri? Il prezzo propostoci, a sistemazioni avvenute, potrebbe essere decente (abbattimento del 30% sul prezzo di mercato). Per quanto riguarda il notaio….ancora non mi sono attivato, anche quì dicono di aver fatto richiesta all’ordine di Pisa e sembra che ne abbiano individuati 2 o 3, questo con lo scopo di farci risparmiare quantomeno sui loro onorari e concentrare tutte le compravendite nell’arco di un periodo stabilito. Esistono sicuramente banditi in giro per l’italia ma non penso che un notaio si metta a rischio sottosrivendo un atto irregolare (comunque la scelta di un’altro notaio che rispetti i loro tempi non penso che sia un problema, altrimenti i dubbi sono seri).


http://www.letterealdirettore.it/le-case-enpam-della-diomira-pirelli/

Il mistero Enpam

di viseminara su letterealdirettore.it

Secondo la legge 410 del 2001, CARTOLARIZZAZIONE dei beni immobili, l’Enpam avrebbe dovuto rispettare alcune norme e regole prima di procedere alla vendita di sue proprietà. Cioè un abbattimento del 50% dei costi di acquisto, e inoltre avrebbe dovuto escludere dalla vendita tutti quei beni da ristrutturare. E’ stato fatto questo? Secondo gli inquilini, no, anzi pare che secondo un’indagine del 12 12 2002, gli immobili abbiano subito un aumento spropositato a danno dei compratori. In più quella che doveva essere un’agevolazione a chi abitava gli stabili ora sembra essere solo una volgare speculazione a danno di chi non può permettersi nemmeno di dimorare negli stabili in oggetto. Che controllo ha avuto la situazione? Lo stato ha dato spazio alla vicenda? Certo, è paradossale non considerare detti avvenimenti in una nazione dove Ricucci è in prigione per lo stesso motivo. Forse L’Enpam gode di privilegi che la comunità ignora? Noi tutti lo vorremmo sapere.

i commenti tutti da leggere, alcuni inquietanti:

26 - marisa via suvereto 5 Marzo 2008, 16:32

Ma lo avete controllato il contratto stipulato tra l’enpam e il sunia? Ha la data del 29 gennaio 2008 e la sera stessa noi inquilini siamo andati all’assemblea x sapere le decisioni che avevano preso. Ma vi rendete conto che hanno siglato il contratto prima che noi decidessimo il da farsi????? Il sunia e altri ci hanno preso in giro Non accettatelo…

10 - rita 11 Giugno 2007, 9:23

Momento peggiore l’Enpam non poteva sceglierlo per vendere il suo patrimonio, peggiore per gli inquilini ovviamente. Sono trascorsi 10 anni da quando è diventata fondazione privata, poi il mercato immobiliare è sempre più inaccessibile e anche i tassi di interesse sono sempre più alti. Siamo 112 inquilini della Torre Azzurra Centro Direzionale di Napoli e l’Enpam ha deciso di vendere senza dirci niente, noi ufficialmente non sappiamo niente. E’ stata la Colliers che, a suo dire, incaricata dall’Enpam deve vendere questi alloggi chiedendo dei prezzi assurdi. La Colliers chiede QUATTRO VOLTE l’importo che gli inquilini dell’Inpdap hanno pagato: una casa di circa 100 mq pagata dagli inquilini Inpdap è stata pagata 100.000 euro a noi viene chiesto 400.000 euro!!!!! Il semplice posto auto ci viene richiesto 30-35 mila euro! Un’ultima considerazione: circa il 50% degli inquilini ha avuto gli alloggi in quanto sfrattati……….Siamo nella disperazione più totale perchè le istituzioni non ci sono vicine, ma noi lotteremo perchè quando andammo ad abitare in quelle case di un Ente avevamo pensato di stare tranquilli per sempre e invece non è così. Abbiamo inviato istanze a tutti i parlamentari ma mai nessuno ci ha risposto, al sindaco di Napoli abbiamo inviato una infinità di mail ma senza nessun risultato……….

Laura Lenci 8 Settembre 2007, 9:00

Sono un’inquilina di un appartamento in viale dei colli portuensi 187, Roma, di proprietà di un ex fondo pensioni la cui gestione è passata dalle mani delle Generali a quelle dell’unicredit (ente privato). La nostra situazione è simile alla vostra: da un giorno all’altro ci siamo visti recapitare la proposta di vendita a prezzi inaccessibili, di mercato, per le numerose famiglie che abitano qui da oltre 40 anni con 60 giorni di tempo per accettare o l’alternativa di veder vendere le nostre case dalla gabetti, incaricata dall’unicredit, a terzi, a prezzi di case occupate e la certezza di essere sfrattati. Il dramma è che chi ha deciso per questo tipo di dismissione ha, essendo ente privato, tutte le carte in regola per poter determinare il prezzo di vendita e le condizioni non essendo soggetto alle restrizioni previste dalla legge per gli enti pubblici (un legale di fama nazionale stà seguendo ormai da tempo la nostra vicenda come nostro incaricato). L’unica nostra forza è il numero con il quale riuscire a far assumere a queste vergognose speculazioni la rilevanza sociale e politica che è l’unico modo per poter costringere le istituzioni ad interessarsi in modo concreto della questione. Se passate per i Colli Portuensi vi renderete conto di quali appartamenti stò parlando perchè striscioni e altri strumenti di protesta deturpano ormai da tempo il nostro ingresso Abbiamo un sito sul quale poterci contattare per informazioni, chiarimenti e, perchè no, unione nella difesa di un diritto, quello alla casa, che dovrebbe essere concretamente garantito a tutti i cittadini onesti di questo paese. Buona fortuna a tutti: comitatocolliportuensiCHIOCCIOLAyahoo.it

16 - Comitato R.I.T.A.16 Novembre 2007, 22:33

Comitato R.I.T.A.Centro Direzionale C/880143 Napoli
Da: Pilato Salvatorea: Tutti gli inquilini Enpam Italia

A Napoli come si evince dal logo che riporta la dicitura “Rappresentanza Inquilini Torre Azzurra”, abbiamo formato un comitato così organizzato:

Presidente - Pilato SalvatoreVice-presid. - Brondoloni VincenzoSegretario - D’Antonio AchilleConsiglieri - Buongiovanni Antono e Mugnoz Bruno

Come sempre, siamo a disposizione per qualsiasi informativa e vogliamo proporre la nostra email:bruno.mugnoz.fastwebnet.it

Si prega di scrivere all’attenzione del Comitato R.I.T.A.nel congedarci vogliamo documentarVi sulle ultime novità. 1) La Suprema Corte di Cassazione ha emesso la sentenza n°15031/2007 confermando che gli spazi destinati per vincolo imposto da norme imperative a parcheggio condominiale non possono subire alcuna modificazione. 2) L’Enpam indice una gara ad Incanto Pubblico perchè organismo di Diritto Pubblico e fa parte delle Amministrazioni Pubbliche; vedi G.U. 5° serie speciale - Contratti Pubblici - n°127 del 31/10/2007 pagina 1/1; 230,231.Sommario pagina 1/19, 9/19, 10/19.Nella stessa G.U. vi è anche il bando dell’IMPDAP.
Un saluto a tutti ricordando che “l’unione fa la forza”




18 - marisa via suvereto15 Gennaio 2008, 16:40

continuo a leggere le discriminazioni dell’ente e tutti che vogliono sapere il perche’ e il percome ma perche’ invece non ci organizziamo zona x zona attraverso un 1) CON UN COMUNICATO GENERALE TRA LE VARIE ZONE DI ROMA ATTRAVERSO IL SUNIA?IL GROSSO PROBLEMA X NOI INQUILINI E’ CHE NON ABBIAMO UN PUNTO DI RIFERIMENTO BISOGNA TROVARLO X FAR IN MODO CHE L ‘ENTE NON FACCIA QUELLO CHE GLI PARE E PIACE AIUTATEMI A CERCARE IL MODO DI RIUNIRCI X FARE ANCHE LA FORZA TRA DI NOI..GRAZIE E SPERO A PRESTO


19 - marisa via suvereto30 Gennaio 2008, 9:57
buongiorno,ieri sera c’e’ stata l’ultima riunione del sunia con gli inquilini di v. suvereto via chiala via chiusi etc i sindacati stanchi della giornata avuta con l’enpam dalle 10 di mattina alle 17 di sera sono arrivati ad un accordo che l’affitto verr’a aumentato alla scadenza in certe zone del 75% E ALTRE 85% e che sono in vendita..la maggioranza ha alzato la mano x il si perche’ l’assurdita’ e’ che il sunia ci ha chiesto di decidere subito facendoci capire che l’enpam se non avessimo deciso avrebbe aumentato del 100% ROBA DA MATTI…le case verrano vendute non si sa a chi e quando e A CHE PREZZO..SIAMO NELLA MERDA..anche perche’ i sandacati non mi hanno convinto non sono stati chiari …POVERA ME POVERI NOI.. VORREI TANTO TROVARE QUALCHE ISTITUZIONE CHE CI SALVAGUARDI DA QUESTO STROZZINAGGIO ANCHE’ PERCHE’ SE UNA PERSONA GUADAGNA 1.400 ERUO AL MESE COME FA’ A VIVERE PAGANDO UN AFFITTO DI 900 EURO? AIUTOOOOOOOO..


22 - marisa via suvereto28 Febbraio 2008, 16:37

sono marisa di via suveretooggi ho saputo che i sindacati avevano gia’ firmato l’accordo con l’enpam mentre la sera stessa noi inquilini dovevamo avere una riunione x sapere che cosa era statodeciso tra di loro (guardate il contratto firmato da i sindacati e la data )–ecco xche’ poi hanno voluto farci votare per alzata di mano la sera stessa..
comunque l’unica persona che riesco a parlare di queste cose e che cosa sta succedendo e’ cristiano riggio vice pres vicario del consiglio del IV municipio roma montesacro.

martedì 20 gennaio 2009

E andiamo alla ricerca di qualche informazione

Nessuna traccia nel web della lettera che l'ENPAM ha inviato ai sindacati (e già questo mi fa incazzare: INVIALA A TUTTI GLI INTERESSATI, NO_O? O la casa me la compera il sindacato?)

Trovo solo questo avviso AI NAVIGANTI ... già, i naviganti: in quanti navigano? Il vecchietto del settimo piano, lo so per certo, NO!

L'AVVISO:

dismissione degli immobili residenziali di Roma della Fondazione ENPAM
La Fondazione ENPAM annuncia la prossima dismissione degli immobili residenziali di Roma.....

mostra e scarica documento pdf


Roma, 9/1/2009
AVVISO AGLI INQUILINI DELL’ENPAM
Informiamo tutti gli inquilini che con lettera del 31/12/2008, ricevuta in data 09/01/2009, la Fondazione Enpam ha comunicato alle scriventi Organizzazioni Sindacali “la decisione di procedere alla dismissione degli immobili residenziali di Roma”, presa nel consiglio di amministrazione del 18/12 u.s..
La Fondazione ribadisce anche “che il tutto avverrà previa definizione d’intesa con le Organizzazioni Sindacali degli inquilini, delle modalità di vendita per garantire agli inquilini il diritto di prelazione”.
Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini e Feder.casa, nell’esprimere apprezzamento per la tempestiva comunicazione delle decisioni del CdA dell’Enpam, nel rispetto degli accordi precedentemente assunti, si impegnano a comunicare agli inquilini in tempi brevissimi le modalità organizzative con le quali costruire questa vertenza.
Rimaniamo nel frattempo disponibili presso le nostre sedi per qualunque informazione.


SUNIA SICET UNIAT UIL FEDER.CASA UNIONE INQUILINI
P. Ranieri M. Savignano P. Behmann G. Pascoletti G. Lanciano


http://www.sicetromaelazio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=159&Itemid=109

Eccomi anche qua

Anche ... qua